Regione: Abruzzo
Ambiente

Salviamo la Valle del Trigno – No a Schiavi 2 e agli impianti eolici distruttivi!

La petizione va a
Consiglio regionale dell'Abruzzo

251 Firme

500 per obiettivo di raccolta

251 Firme

500 per obiettivo di raccolta
  1. Iniziato 13/03/2025
  2. Collezione ancora > 5 mesi
  3. Trasferimento
  4. Dialogo con il destinatario
  5. Decisione

Accetto che i miei dati vengano archiviati . Decido io chi può vedere il mio sostegno. Posso revocare questo consenso in qualsiasi momento .

 

La petizione è indirizzata a: Consiglio regionale dell'Abruzzo

Noi, cittadini e associazioni dell’Abruzzo, profondamente legati al nostro territorio, chiediamo alle competenti autorità regionali e comunali di fermare il progetto eolico “Schiavi 2” (27 MW) promosso da Edison Rinnovabili S.p.A. e di non autorizzare ulteriori impianti eolici nella Media e Alta Valle del Trigno in quanto già abusata da un numero esorbitante di realizzazioni analoghe: questo territorio ha già fatto la sua parte!

Chiediamo inoltre che la legge regionale in discussione rispetti l’art. 9 della Costituzione Italiana e favorisca l’autonomia energetica del territorio tutelando le aree interne, caratterizzate da un tessuto rurale e paesaggistico di pregio, e obbligando a localizzare i nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili nelle zone di maggior consumo energetico, ovvero nelle aree industriali, urbane e metropolitane. Riteniamo che solo questa impostazione potrà realizzare una efficace e lungimirante transizione energetica della Regione e al tempo stesso proteggere il suo patrimonio ambientale e il suo equilibrio sociale ed economico; un approccio diverso, a favore dei soli interessi degli investitori delle rinnovabili, accentuerebbe le disparità territoriali, contribuendo al fenomeno dello spopolamento e al degrado del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico della nostra regione.

Facciamo inoltre presente che, in un contesto in cui il Governo sta promuovendo altre soluzioni, come il nucleare di ultima generazione, per far fronte alle esigenze energetiche, l'espansione indiscriminata delle rinnovabili rischia di trasformare il territorio italiano in un cimitero di impianti.

A supporto della nostra richiesta, evidenziamo:

  • parere della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio:

il parere tecnico per le Province di Chieti e Pescara ha sottolineato come il progetto “Schiavi 2” presenti gravi criticità in termini di interferenze paesaggistiche e ambientali, con impatti visivi significativi e incompatibilità con beni culturali e aree gravate da usi civici, che devono essere tutelate con rigore;

  • sentenza n. 1872/2025 del Consiglio di Stato:

la recente decisione ha accolto il ricorso proposto da Italia Nostra contro la Regione Toscana, annullando gli atti che autorizzavano la realizzazione di un parco eolico nel Podere di Moggino (Comune di Roccalbegna, Monte Amiata). Tale sentenza evidenzia come l’impatto visivo e l’analisi integrata dell’area di visibilità debbano essere valutati in maniera approfondita, elementi essenziali che nel caso “Schiavi 2” risultano carenti. Nella sentenza i Giudici affermano a chiare lettere che “l’impatto visivo è uno degli impatti considerati più rilevanti fra quelli derivanti dalla realizzazione di un campo eolico” e che il paesaggio “si manifesta in una proiezione spaziale più ampia di quella rinveniente dalla sua semplice perimetrazione fisica consentita dalle indicazioni contenute nel decreto di vincolo”, rappresentando una “componente qualificata ed essenziale dell’ambiente”. Parte fondamentale della sentenza sia quella che precisa come l’autore del progetto sia tenuto a svolgere una “analisi del territorio attraverso un’attenta e puntuale ricognizione e indagine degli elementi caratterizzanti e qualificanti il paesaggio […] Le analisi devono non solo definire l’area di visibilità dell’impianto, ma anche il modo in cui lo stesso viene percepito all’interno del bacino visivo”;

  • necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) completa:

considerato l’alto potenziale impatto cumulativo – comprensivo degli effetti delle infrastrutture accessorie (strade, cavidotti, sottostazioni) – il progetto “Schiavi 2” deve essere sottoposto a una VIA rigorosa, comprensiva della Verifica Preventiva di Interesse Archeologico (VPIA).

Motivazioni:

Pertanto, chiediamo:

  • sospensione immediata del progetto “Schiavi 2” fino a quando non venga effettuata una Valutazione di Impatto Ambientale completa e rigorosa, che consideri tutti gli effetti cumulativi e le infrastrutture accessorie;
  • tutela delle aree interne e dei territori di pregio: è fondamentale che le zone rurali e paesaggistiche, che rappresentano il cuore culturale della nostra regione, non vengano sacrificate a favore di interessi economici, evitando di accentuare disparità e fenomeni di spopolamento (già drammatico);
  • ascolto della voce dei cittadini e delle associazioni locali: lo sviluppo delle fonti rinnovabili deve essere realizzato nel rispetto dell’ambiente, del patrimonio culturale e del benessere delle comunità. È necessario che i rappresentanti locali – soprattutto quelli della Media e Alta Valle del Trigno – si facciano portavoce di queste istanze e spieghino apertamente le loro intenzioni;
  • trasparenza e confronto pubblico: invitiamo le autorità a chiarire se e come intendano incrementare il numero degli impianti eolici sul territorio, e a comunicare alla cittadinanza le ragioni di tali scelte, affinché la popolazione possa esprimere il proprio parere in maniera consapevole. In proposito, cogliamo l’occasione per esprimere la nostra preoccupazione per la mancanza di mobilitazione dei rappresentanti locali: apprendiamo infatti che 19 sindaci del Vastese (Carpineto Sinello, Carunchio, Casalanguida, Cupello, Dogliola, Fresagrandinaria, Furci, Gissi, Guilmi, Lentella, Monteodorisio, Palmoli, San Buono, San Salvo, Scerni, Torrebruna, Tufillo e Vasto) si sono mobilitati a livello regionale contro l’invasione eolica e fotovoltaica (Chiaro Quotidiano). Ci si chiede pertanto: dove sono i sindaci dell’Alta Valle del Trigno?

Unisciti a noi per proteggere la Media e Alta Valle del Trigno e per dire NO a impianti che minacciano il nostro futuro! La nostra voce conta e, insieme, possiamo fare la differenza.

Firma la petizione e condividi questo appello!

Centro Italico Safinim APS e Centro Studi Alto Vastese e Valle del Trigno ASD-APS

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Dati della petizione

Avviata la petizione: 13/03/2025
La petizione termina: 12/09/2025
Regione: Abruzzo
Categorie: Ambiente

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