Abbiamo re-inserito il link al video della petizione e prorogato i termini per la raccolta firme in relazione all'iniziativa legislativa in corso sull'autono0mia differenziata (ddl Gelmini, proposte di legge, ecc.)
nuovo fine firma: 15.10.2022 firme al momento della modifica 1.217
Abbiamo esteso il periodo di raccolta delle firme per ampliare l'informazione e la partecipazione dei cittadini in relazione sia all'iniziativa di attuazione dell'autonomia differenziata da parte della Giunta regionale lombarda, sia all'iter di adozione del disegno di legge collegato alla Legge Finanziaria 2022 sul regionalismo differenziato presentato dal Governo Draghi.
nuovo fine firma: 30.06.2022 firme al momento della modifica 1.026
raccontiamo per flash le tappe e il cammino compiuti dalla Petizione, a partire dal 18 ottobre 2021 (messa in linea del testo) sino a oggi (6 dicembre 2021):
- settembre 2021-…: partecipazione alla rete di associazioni impegnate nella Campagna "Dico32. La salute per tutte e tutti": www.facebook.com/dico32 e adesione alla sua piattaforma;
- sabato 23 ottobre 2021, Milano, partecipazione alla manifestazione “La salute non si vende. La sanità pubblica si difende”: www.facebook.com/events/616106769550962?ref=newsfeedì, indetta dalla rete “Dico32.La salute per tutte-tutti”;
- venerdì 27 ottobre 2021, Ordine del giorno sull'autonomia differenziata approvato dal Comitato nazionale dell'ANPI;
- 10 novembre – 30 novembre 2021: sostegno all’opposizione del progetto di legge n. 187 della Giunta regionale di modifica della normativa sanitaria n. 33/2009 e produzione di cartoline da inviare online o per posta;
- sabato 26 novembre 2021: Milano, piazza Duca d’Aosta, partecipazione al presidio “La salute non si vende. La salute di difende”: www.facebook.com/events/975769283283485/?ref=newsfeed, promosso dalla rete “Dico32 – Salute per tutte e tutti” e raccolta firme per la Petizione;
Marina Boscaino, portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata ..., ha ricostruito il quadro delle azioni in atto da parte dei Comitati, che si è impegnata sul processo del regionalismo differenziato dai suoi esordi e nei passaggi in atto dal 2018, a seguito della stipula degli Accordi preliminari tra il Governo e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. In questo senso le iniziative delle petizioni popolari ai Consigli regionali dell’Emilia-Romagna, la prima avviatasi nella primavera scorsa e la seconda più recente della Lombardia, identificano l’obiettivo di un’attività fondamentale di alfabetizzazione sull’autonomia differenziata, teso a inserire nel dibattito pubblico gli elementi concreti di questo intervento, che non riguarda solo il piano istituzionale e normativo, ma ha conseguenze dirette sul piano economico e sociale per tutto il Paese. Fondamentale – in questo contesto - non contrapporre Nord a Sud: se dovesse passare il progetto di Ad, sarebbe un danno enorme anche per i cittadini e le cittadine del Sud, costretti a fare i conti con le privatizzazioni cui tale processo darà vita.
Francesco Pallante, è intervenuto per Libertà e Giustizia. L’Associazione ha svolto un lavoro costante sul tema dell’autonomia differenziata, cercando di leggerne insieme gli elementi culturali e istituzionali e di valorizzare le iniziative promosse in tal senso da alcuni Circoli, in particolare da quelli di Bergamo, Palermo e Udine. Sul piano più strettamente costituzionale e normativo, F. Pallante ricorda che occorre contestualizzare il tema dell’autonomia differenziata, in quanto le Regioni non sono Enti aventi fini propri, avulsi da quelli dello Stato e delle altre Autonomie locali, come indicato all’art. 5 della Costituzione; la loro funzione si esplica nel consentire il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza, secondo il disegno dell’art. 3 Cost., i quali spettano a tutti, indipendentemente dal luogo di residenza di ciascuno. L’utilizzo che è stato fatto da parte delle Regioni della facoltà definita all’art. 116, comma 3 Cost sembra invece aver assunto un significato ideologico e non politico-istituzionale (p. es. nel chiedere tutte le 23 funzioni definite all’art. 117 perché in astratto richiedibili!). Si registra inoltre, come tali richieste non siano sostenute da effettive peculiarità territoriali o culturali e sia stato fatto un uso distorto del regionalismo, per esempio nel caso del cosiddetto residuo fiscale. Si tratta di una rivendicazione infondata, dato che sono i cittadini a pagare le tasse allo Stato nella stessa misura ovunque vivano nel Paese e che le Regioni non sono loro le destinatarie. Su questo punto è intervenuta la Corte Costituzionale con le sentenze n. 69 e n. 83 del 2016, ma il rischio di minare la solidarietà nazionale rimane concreto. Tale fondamento ha senso solo se dotato di portata generale e come tale va preservato. Anche per queste ragioni si sostiene la Petizione e la richiesta di revoca/sospensione del processo di attuazione dell’autonomia differenziata anche in Lombardia.
Massimo Villone, Presidente del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, ha richiamato il contesto in cui l’attuazione dell’autonomia differenziata si colloca, la “durata” del tema nel dipanarsi dell’iniziativa di cinque Governi dal 2018 sino a oggi e l’importanza di comprenderne le radici e la costanza. L’impianto concettuale dell’autonomia differenziata è di tipo economico, oltre che essere datato: il Paese deve competere sul piano globale, in presenza dei segnali di ripresa economica dopo la pandemia deve essere garantita la condizione di comando e supporto all’economia del Nord, che sola può essere competitiva. In questo senso, ritornano i richiami alla Lombardia e al Nord del Paese come l’unica “locomotiva”. Non è una teoria nuova, è un paradigma affermato da 40 anni ma, anche in questa fase e in presenza delle risorse del PNRR, unire anche solo potenzialmente il Paese sembra fare danno. L’autonomia differenziata si presenta così come il paradigma di mantenimento degli squilibri e dei divari territoriali e sociali e uno strumento ddi aggravamento delle disuguaglianze, a tutti i livelli. Occorre contrastare tale approccio, la visione negativa e mortifera che reca, incidendo sul piano politico; in questo senso ritengo positive iniziative come le Petizioni e l’azione sul Parlamento, ma anche un’azione che tenda alla riforma del Titolo V. della Costituzione.
Antonio Madera, portavoce del Comitato regionale Emilia-Romagna contro qualunque Autonomia Differenziata ..., ha ricordato come la sensibilizzazione e il dialogo con le/i cittadine/i siano essenziali per restituire corpo al tema e perché se ne colga la la portata generale e nazionale. Altresì ha sottolineato quanto l'apprendere ciò che sta succedendo generi un'adesione immediata e granitica alla lotta contro la richiesta di autonomia differenziata.
Siamo a disposizione per fornire ogni ulteriore informazione, si può scrivere agli indirizzi: petizionenoadlombardia@gmail.com, comitatinoadlombardia@gmail.com
La Petizione ha preso avvio il 18 ottobre scorso, anniversario della riforma del Titolo V. della Costituzione nel 2001 e in coincidenza con la ripresa di iniziativa sia del Governo, sia delle 3 Regioni che avevano sottoscritto l’Accordo preliminare nel 2018, tra cui la Lombardia.
L’obiettivo della ns iniziativa è quello di consentire maggiore informazione e trasparenza al processo in atto, contrastando la sua attuazione in Lombardia; le motivazioni di tale iniziativa saranno illustrate nella Conferenza stampa online di presentazione della Petizione popolare al Presidente del Consiglio regionale della Lombardia No all’attuazione del “regionalismo differenziato” in Lombardia
Le Associazioni: Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata, l'unitࠤella Repubblica e la rimozione delle diseguaglianze e Libertࠥ Giustizia, promotrici della Petizione “No all’attuazione del regionalismo differenziato in Lombardia”,
invitano alla Conferenza stampa online, gioved젲8 ottobre 2021, ore 16.00-17.30
Intervengono la dott.ssa Marina Boscaino portavoce nazionale dei Comitati per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata, l'unitࠤella Repubblica e la rimozione delle diseguaglianze, il Prof. Francesco Pallante Consiglio di Presidenza di Libertࠥ Giustizia e il Prof. Massimo Villone, Presidente Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.
Perché la Petizione
Il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, nell’anniversario del Referendum consultivo svoltosi il 22 ottobre 2021, ha confermato che “sul fronte della trattativa Stato-Regioni per l’autonomia differenziata i tecnici delle Regioni Lombardia e Veneto stanno trattando la questione per definire la nostra proposta per arrivare a risultati concreti” (Italpress, 22.10.2021).
Regione Lombardia conferma quindi le richieste di autonomia differenziata avanzate per 20 materie e 190 tra funzioni e competenze sia legislative sia amministrative, tra cui tutte quelle che riguardano l'esercizio dei diritti fondamentali, come tutela della salute, istruzione e lavoro. Civiene in una situazione sociale ed economica della regione e del Paese profondamente mutata, anche a causa della pandemia ancora in corso. Ma la Lombardia, che come l’Emilia-Romagna e il Veneto, ha sottoscritto un Accordo preliminare con il Governo nel 2018, intende perseguire tale obiettivo comunque e subito, anche a dispetto della mancanza di alcune condizioni basilari: per esempio l’individuazione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), il rischio di aggravare divari sociali ed economico-territoriali nel Paese e di pregiudicare l’obiettivo del PNRR di ridurre le disuguaglianze e rinforzare le infrastrutture sociali e i servizi socio-sanitari, di istruzione, ecc.
In questo quadro, l’attuazione dell’autonomia differenziata è stata inserita nei disegni di legge collegati alla Legge di bilancio 2022, pur non essendo noto a tutt’oggi il suo testo neppure al Parlamento!
Per contrastare tale situazione e per le motivazioni espresse nella Petizione, le Associazioni si rivolgono all’Assemblea regionale lombarda perché evochi e sospenda l’attuazione del regionalismo differenziato, coinvolgendo anche la cittadinanza attiva, le Parti sociali e gli Enti locali, affinché un tale processo ci sia un’adeguata informazione, massima trasparenza e il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
La Petizione, che è stata preceduta da un’analoga iniziativa in Emilia-Romagna, è stata lanciata con una raccolta firme on line e presto sarࠡnche svolta in presenza.
Un testo di presentazione e il testo integrale della Petizione sono disponibili anche nei siti delle 3 Associazioni promotrici e nelle pagine Facebook: CDC Lombardia, Comitati NOAD Lombardia, Libert༳pan style='letter-spacing:-.1pt'> e Giustizia, Circolo di Milano
E' stato necessario aggiornare i link alle pagine FB e una piccola parte del testo
nuovo testo della petizione:
Ti invitiamo a leggere e sottoscrivere la Petizione popolare indirizzata al Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, che si propone di:
revocare gli atti e le decisioni assunti dalla Regione con la sottoscrizione dell’Accordo preliminare nel febbraio 2018, seguiti dalle trattative che si sono protratte nel 2019 quali premesse a un’Intesa;
sospendere il processo di attuazione delle richieste da parte di Regione Lombardia di “Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, espresse al Governo ai sensi dell’art. 116, comma 3 della Costituzione.
Cos’è l’autonomia differenziata regionale?
Nel 2001 è stata introdotta in Costituzione (art. 116, c. 3) la facoltà, per le Regioni a statuto ordinario, di richiedere ulteriori funzioni legislative e amministrative rispetto a quelle loro attribuite di consueto (le materie per cui questa richiesta è possibile sono quelle indicate all’art. 117 della stessa Costituzione).
Le richieste della Lombardia
Regione Lombardia ha chiesto nel 2018-2019 di esercitare forme e condizioni ulteriori di autonomia in 20 materie e 160 tra competenze legislative e amministrative, tra cui tutte quelle che riguardano l’esercizio dei diritti fondamentali: salute, istruzione e lavoro, ovvero le materie che secondo la Costituzione, nella loro attuazione, devono rispondere ai principi di solidarietà, uguaglianza e unità della Repubblica, nel rispetto e promozione del pluralismo territoriale.
La situazione attuale
Nel quadro sopra delineato, il Governo Draghi ha inserito l’attuazione dell’autonomia differenziata regionale nel DEF e NADEF 2021 (Documento di Economia e Finanza e Note di aggiornamento del 29 settembre 2021) e la Ministra Mariastella Gelmini ha annunciato un nuovo disegno di legge in materia (che fa seguito al progetto del Ministro F. Boccia sul “regionalismo differenziato” del 2019).
In tale continuità, le Regioni che hanno sottoscritto un Accordo preliminare con il Governo nel 2018 (Emilia- Romagna, Lombardia e Veneto), stanno riconfermando le loro richieste.
Le ragioni della petizione
Perché l’autonomia differenziata ci riguarda e che cosa possiamo dire brevemente nel merito:
l’ampliamento delle competenze da parte delle Regioni deve ora essere rivisto in una situazione profondamente mutata dopo la crisi economica esplosa dal 2008, la stagnazione successiva e l’esperienza ancora in atto della pandemia;
attualmente l’autonomia differenziata regionale viene rivendicata come se la situazione della Lombardia e del Paese fosse la stessa del dicembre 2017 (referendum consultivo in Lombardia), in mancanza di informazione e discussione pubblica sui suoi contenuti e conseguenze;
le richieste di ulteriori funzioni e competenze non risultano motivate da differenze regionali significative o specificità culturali, territoriali e linguistiche ma, negli atti e nelle dichiarazioni ufficiali, si afferma una presunta capacità del governo regionale di fare meglio e prima di quello nazionale, alimentando una conflittualità tra le istituzioni del tutto infondata e incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini;
perché l’attuazione del processo di autonomia differenziata potrebbe apportare ulteriori divari e disuguaglianze fra le Regioni e anche al loro interno, non riuscendo a garantire in prospettiva coesione e unità nazionale, come indicato all’art. 5 della Costituzione. Materie essenziali - quali salute, istruzione, ambiente e lavoro - rischiano infatti di essere sottratte alla potestà legislativa statale con prevalenza della sola legislazione regionale.
"... con la presente petizione, chiediamo l’adozione di un atto politico forte di discontinuità della nostra Assemblea Regionale. La petizione è sottoposta anche alle Rappresentanze delle Autonomie locali, delle Parti sociali e della cittadinanza- Invitiamo tutti i nostri interlocutori a riconoscere la necessità di:
un’immediata revoca e sospensione da parte di Regione Lombardia delle richieste di ulteriore autonomia differenziata contenute nell’Accordo preliminare citato, negli atti e nelle successive negoziazioni con il Governo;
una preventiva e sollecita definizione delle norme e dei principi per le materie e i diritti essenziali ancora mancanti (medicina territoriale, governo del territorio e ambiente, ecc.) a premessa di rinnovate politiche pubbliche e del trasferimento di competenze e funzioni alle Autonomie locali costituzionalmente fondato;
un pieno coinvolgimento in tutte le fasi dei processi sopra richiamati dell’Assemblea regionale e, per quanto di competenza, della società lombarda, del Parlamento e del Governo della Repubblica.
Con la presente Petizione, le/i sottoscritte/i cittadine/i chiedono all’Assemblea legislativa regionale, e quindi ai nostri Rappresentanti sul territorio, un segnale forte di mutamento e di inversione di tendenza.
Per le ragioni sopra esposte si richiede: la revoca della D.C.R. XI/16 del 15 maggio 2018, la sospensione contestuale del processo attuativo dell’Accordo preliminare del 28 febbraio 2018 e degli atti a esso connessi, oltre che di ogni relativo mandato diretto al conferimento a Regione Lombardia di ulteriori forme e condizioni di autonomia ai sensi dell’art. 116, c. 3 Cost. cit., interrompendo le relative negoziazioni con il Governo al fine di ulteriori prerogative legislative e funzioni amministrative.