3,534 signatures
Petition is addressed to: Committee on Petitions (Petitionsausschuß)
Allarmati dalle dichiarazioni dei leader europei che dipingono gratuitamente la Russia come una minaccia per tutta l'Europa se non viene fermata in Ucraina, professionisti di diversi Paesi hanno redatto un manifesto a favore di soluzioni diplomatiche, pace e disarmo.
Pur condannando inequivocabilmente l'invasione russa dell'Ucraina, riteniamo che queste dichiarazioni, comprese quelle del Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, siano finalizzate esclusivamente a “fabbricare consenso” tra i cittadini sul riarmo.
Il riarmo accelerato che propongono avrà sicuramente un impatto molto negativo sui servizi pubblici, eroderà lo stato sociale, aumenterà il debito pubblico e, soprattutto, in assenza di accordi sul controllo degli armamenti, renderà più probabile una guerra con una potenza atomica come la Russia.
Chiediamo la vostra firma per dire ai nostri governi di lavorare per la pace e non per l'industria degli armamenti.
Reason
Allarmati dal linguaggio orwelliano che si è insediato nel discorso politico europeo, secondo cui la guerra è la via per la pace mentre la pace conduce solo a più guerra, facciamo appello al buon senso.
I cittadini europei siamo diventati passeggeri involontari di un treno guidato da governanti che, con il dichiarato pretesto di "far sanguinare la Russia", sembrano ignorare le conseguenze disastrose di un conflitto in cui tutti saremo perdenti.
Alla vigilia di precedenti conflitti europei, come la Prima Guerra Mondiale, coraggiosi intellettuali delle nazioni contrapposte, tra cui Jean Jaurès, Romain Rolland, Bertha von Suttner e Bertrand Russell, si espressero pubblicamente a favore della pace, anche se purtroppo le loro voci non furono ascoltate.
Oggi, il silenzio degli intellettuali è assordante in tutti i paesi e, come il resto dei cittadini europei, sembrano pericolosamente anestetizzati. E quando qualcuno decide di far sentire la propria voce a favore di soluzioni diplomatiche, viene immediatamente diffamato come una "marionetta di Putin".
Condanniamo inequivocabilmente l'invasione russa dell'Ucraina, in quanto contraria al diritto internazionale, ma siamo consapevoli che questa tragedia è anche il risultato della persistenza di un'organizzazione militare, la NATO, definita "difensiva" e che, invece di sciogliersi con la fine del blocco comunista, ha continuato ad espandersi fino ai confini della Russia, nonostante le promesse fatte allora ai più alti livelli.
La guerra in Ucraina dura ormai da tre anni; le vittime da entrambe le parti superano di gran lunga il milione, anche se nessuno dei paesi coinvolti fornisce cifre ufficiali, tra morti, feriti e mutilati.
A ciò si aggiungono i milioni di ucraini che sono fuggiti dal paese, alcuni verso l’Europa occidentale, altri verso la Russia, tutti nel tentativo di sfuggire alla violenza. Un autentico disastro umano.
Gli Stati Uniti di Donald Trump, più preoccupati per quella che percepiscono come la crescente potenza della Cina o per la situazione in Medio Oriente, sembrano decisi a sfruttare l’Ucraina e, nel frattempo, ad indebitare l’Europa, indebolendo ulteriormente il nostro Stato sociale a beneficio dell’industria militare statunitense.
E i nostri governi, rifiutandosi di accettare che, data l’enorme disparità di forze, la guerra è persa, sostengono il presidente ucraino promettendo l’invio di più armi e denaro affinché l’esercito ucraino continui a combattere fino all’ultimo uomo o all’ultima donna.
Tutto questo mentre propongono di militarizzare rapidamente le nostre nazioni con lo spauracchio di un confronto con la Russia.
I nostri governanti hanno pensato che, non esistendo più quegli accordi di limitazione degli armamenti firmati durante la Guerra Fredda, che tanto contribuirono al mantenimento della pace, un confronto militare con una potenza nucleare come la Russia potrebbe sfociare in una terza guerra mondiale, questa volta definitiva?
Facciamo appello ai politici affinché non dimentichino le due grandi guerre che hanno insanguinato il continente nel secolo scorso e, abbandonando la neolingua di George Orwell, lavorino attivamente per soluzioni diplomatiche.
È l’unico modo per evitare future stragi che devastino le nazioni per il mero profitto della potente industria bellica.
Fernando Aguiar González
Javier Aguirre Santos
Luis Alegre Zahonero
Tariq Ali
Luis Alonso
Txetxu Ausín Díez
Daniela de Barros Barreto
Olga Belmonte García
Constantino Bértolo
Marie-Hélène Caillol
Jorge Cano Cuenca
Marta Castellanos Garcés
Alberto Conde
Juan Luis Conde
Federico Corriente Basús
Inés Delgado-Echagüe
Graciela Fainstein Lamuedra
Thomas Fazi
Carlos Fernández Liria
Amelia Gamoneda
Marysol García Martínez
Susana Gómez López
Belén Gopegui
Ulrike Guérot
Gabriele Gysi
Pollux Hernúñez
Maite Imbernón
Corinna Kirchhoff
Bernard Legros
Félix Manzarbeitia Arambarri
Bernd Marizzi
Elisa Martínez Garrido
Ricardo Martínez Llorca
Pilar Muñoz
Emilio Muñoz Ruiz
Viviana Paletta
Pepe Peña
Kees van der Pijl
Rafael Poch-de-Feliu
Manuel Quejido Villarejo
Joaquín Rábago
Hauke Ritz
Andy Robinson
Jorge Rubio Redondo
Matilde Sáenz
Javier Sáez de Ibarra
José Luis Santalla
Fernando Sanz Santa-Cruz
Berta Sarralde
Michael von der Schulenburg
Federico Soto Díaz-Casariego
Peter van Stigt
Olegario Torralba
Luis Torrego Egido
Jorge Valdano Sáenz
Petition details
Petition started:
03/19/2025
Petition ends:
09/10/2025
Region:
European Union
Topic:
Security
Debate
No CONTRA argument yet.
Tools for the spreading of the petition.
You have your own website, a blog or an entire web portal? Become an advocate and multiplier for this petition. We have the banners, widgets and API (interface) to integrate on your pages. To the tools