326 Firme
Il firmatario non ha presentato/depositato la petizione.
La petizione è indirizzata a: Parlamento italiano
La legge 194 del 1978 stabilisce le norme sulla tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza:
INTENDIAMO DARLE PIENA ATTUAZIONE PER IMPLEMENTARNE L'EFFICACIA
"Lo Stato –recita l'art. 1 della legge– garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio."
Il progetto di società che il legislatore ha tracciato tiene dunque insieme diritti e doveri, della persona e dello Stato: la libertà, così definita, della persona, trova nel sostegno attivo dello Stato, e delle sue articolazioni territoriali, la base di garanzie, civili e sociali, che le consenta di operare una scelta consapevole e responsabile circa la maternità, non risolvendosi in un mero diritto ad abortire.
In oltre 40 anni l'impegno dello Stato, sull'intero versante dei diritti sociali a tutela della maternità, è stato ampiamente disatteso: ciò ha impedito di perseguire la tutela della vita umana dal suo inizio, principio sancito dall'art. 1 della legge.
Questa mancata iniziativa, nell'ottica di un sostanziale disimpegno sull’aiuto alla maternità, ha poi prodotto effetti paradossali, quali l'inaccettabile conflitto, giuridico e di civiltà, tra il diritto all'aborto e la libertà di coscienza del medico, e la totale assenza di contrasto alla crisi demografica.
L'obiettivo della petizione è dunque di implementare le politiche dello Stato, per prevenire l’aborto indiscriminato, facendo di ogni scelta sulla vita di un'altra persona una scelta consapevole, garantita e tutelata sotto tutti i punti di vista.
Un’efficace strategia di prevenzione deve muovere dalla stessa 194, principalmente attraverso due linee di intervento, che tengano conto dell’inefficacia fin qui riscontrata, in sede applicativa, dei dispositivi di prevenzione/dissuasione che essa stessa prevede:
- un impegno attivo diretto a educare le giovani generazioni alla “procreazione cosciente e responsabile”, secondo la stessa indicazione dell’art. 1 della legge, che qualifica tale formazione come “diritto”. Non si tratta, ovviamente, di interpretare riduttivamente tale compito, che la legge assegna, oltre che allo Stato, alle Regioni e agli stessi Enti Locali, in termini di banale informazione in ordine alle modalità di contraccezione, bensì in quanto educazione al valore della sessualità e della genitorialità responsabile;
- una forte e convinta valorizzazione, attraverso un’apposita iniziativa di carattere legislativo, del ruolo dei consultori familiari, pubblici e privati, di cui all’art. 2 della legge, richiamando il secondo comma dello stesso articolo, in ordine:
- alla collaborazione di “associazioni del volontariato che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”;
- “aiutare (la donna) a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza”, come recita il primo comma dell’art. 5.
Un’azione di aiuto alla donna necessita dell’attività di un’equipe multidisciplinare: l’interruzione volontaria della gravidanza, pur essendo atto medico, implica nel suo percorso una serie di competenze e sensibilità che vanno oltre la semplice certificazione sanitaria; in ogni caso, per la donna, cancellare una vita che si sviluppa nel suo grembo, costituisce un evento propriamente drammatico: è posta, cioè, nella condizione di vivere un conflitto esistenziale insanabile e profondo, destinato a lasciare una traccia indelebile e amara nel suo vissuto.
La ridefinizione delle politiche per la famiglia, in atto dopo anni di colpevole latitanza, offre l’occasione a che l’attività dei consultori familiari possa essere utilmente integrata nella prospettiva aperta dall’introduzione dell’assegno unico e universale per i figli a carico: i consultori familiari possono diventare un vero e proprio strumento di sostegno alle famiglie, come accade nelle Province autonome di Trento e di Bolzano, ampliando la loro offerta di aiuto alla genitorialità intesa in senso integrale, aprendosi al sostegno all’intero ciclo della vita familiare, dalla fase della sua formazione, a quella dell’assistenza e consulenza alle diverse funzioni genitoriali.
La narrazione ideologica della facoltà di abortire, quale culmine della capacità di autodeterminazione della donna, rischia di essere addirittura irridente nei suoi confronti:
- riduce la maternità a un fatto meramente privato, che può essere risolto, magari, in totale solitudine;
- ignora l' importanza che la Costituzione riconosce alla dimensione sociale della persona.
In un recente documento la Pontificia Accademia per la Vita sostiene che, in ordine ai primi articoli della legge 194 “potrebbe ancora essere cercata e alimentata un’idea di civiltà condivisa”.
Lanciamo perciò questa petizione al Parlamento: perché, adottando politiche e strategie dirette alla prevenzione dell’aborto, nel solco dei primi articoli della l. 194, aiuti a praticare un'idea di civiltà condivisa: per i diritti, per la consapevolezza, per la vita.
Motivazioni:
Il testo integrale della petizione che sarà presentata al Parlamento e al Governo è disponibile sul sito ufficiale di Insieme https://www.insieme-per.it/petizione-per-attuare-pienamente-la-legge-194-78-sulla-maternita-piu-diritti-sociali-piu-consapevolezza-piu-vita/
SULLA GRAVE CRISI DEMOGRAFICA
La popolazione italiana è in diminuzione : https://www.istat.it/it/archivio/267834
Si prevede che dal 2050 al 2070 tutte le classi d'età inferiori a 57 anni segneranno una diminuzione costante; quelle dai 57 in su, aumenteranno sempre di più: il nostro Paese sarà insomma sempre più anziano e improduttivo.
http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=19661
LA CAPILLARITA' DEI CONSULTORI FAMILIARI PREVISTA PER LEGGE NON E' MAI STATA GARANTITA
In Italia è attivo un consultorio ogni 35.000 abitanti, mentre dovrebbe essercene uno ogni 20.000 abitanti, come previsto dalla legge n. 34/96
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2021/06/23/consultori-famigliari-ancora-italia-quali-aiuti-offrono/
https://www.epicentro.iss.it/consultori/indagine-2018-2019
SUL POTENZIALE DEI CONSULTORI COME EROGATORE DI SERVIZI SECONDO UN'OTTICA MULTIDISCIPLINARE E DI PORSI COME CENTRO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA' IN SENSO INTEGRALE
http://www.sossanita.org/wp-content/uploads/2019/12/2019_12_CONSULTORI-REPORT-ISS.pdf
https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1406_allegato.pdf
Link alla petizione
Slip a strappo con codice QR
download (PDF)Novità
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Petition wurde nicht eingereicht
il 01/10/2023Liebe Unterstützende,
der Petent oder die Petentin hat innerhalb der letzten 12 Monate nach Ende der Unterschriftensammlung keine Neuigkeiten erstellt und den Status nicht geändert. openPetition geht davon aus, dass die Petition nicht eingereicht oder übergeben wurde.
Wir bedanken uns herzlich für Ihr Engagement und die Unterstützung,
Ihr openPetition-Team -
Cambiamenti riguardanti la petizione
il 04/05/2022
Dibattito
Non è ancora un argomento CONTRA.